Atrofia vulvo vaginale in ginecologia: sintomi e cura con Caress Flow

L’ atrofia vulvo vaginale è un disturbo che si presenta di solito in menopausa, ma che può essere curato con metodi diversi, anche non invasivi come Caress Flow.

Gruppo Salvati, all’interno del suo poliambulatorio specialistico a Terni, include le specialistiche mediche in ginecologia e urologia che si occupano, appunto, della risoluzione di questo annoso problema che grava su molte donne.

Come gia’ anticipato l’ atrofia vulvo vaginale è un disturbo che insorge molto frequentemente nelle donne in menopausa, non nell’immediato, ma a distanza variabile da 1 a 5 anni. Non tutte le donne però ne sono colpite e non allo stesso modo: alcune non presentano sintomi gravi (come il prurito continuativo e la secchezza delle mucose), mentre altre riscontrano sintomi negativi molto important quali l’incontinenza. Non di rado si annoverano casi di cistiti recidive legate alle infiammazione dei tessuti vicini.

Cos’è l’atrofia vulvo vaginale ?

A causa dello stimolo ormonale proveniente dalle ovaie,  che si interrompe con il passare degli anni, l’atrofia vulvo vaginale è un disturbo che insorge principalmente nelle donne in menopausa (intorno ai 50 anni di eta’)  ma non solo. Anche le donne sottoposte a chemioterapia o a terapie similari possono presentare le stesse problematiche. La patologia dell’ atrofia vulto vaginale viene identificata in ginecologia in quanto si verifica un assottigliamento dei tessuti genitali e delle mucose vaginali.

“Questo disturbo- spiega la dottoressa specializzata in ginecologia e ostetricia Graziana Ascani  –  si manifesta con alcuni sintomi specifici e invadenti per le donne.

  • bruciore che puo’ causare molto fastidio,
  • secrezione vaginale dal cattivo odore persistente,
  • secchezza”.

“Tutti sintomi citati  hanno, ovviamente, – spiega la Dottoressa esperta in ginecologia e ostetricia Graziana Ascani – ripercussioni  sulla sessualità di coppia che viene man mano compromessa”.

E’ noto che il dolore durante i rapporti sessuali  porta la paziente  a un progressivo disinteresse con ripercussioni nell’ambito della psicologia della coppia a cui viene a mancare il piacere della condivisione. 

Studi clinici dimostrano che l’atrofia vulvo vaginale altera anche la flora batterica vaginale e puo’ dar seguito ad altre patologie o alterazioni correlate.  

Non ultimo, si verificano casi di cistiti ricorrenti che presentano recidive nonostante le terapie a cui il soggetto possa essere sottoposto sotto prescrizione medica.  Anche queste alterazioni possono essere stressanti per la donna.

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