Infezione da mononucleosi: 6 domande e risposte

Facciamo un po’ di chiarezza rispetta a quella comunemente conosciuta come la malattia del bacio. Rispondiamo così alle domande più comuni sulla mononucleosi

  1. Cos’è l’infezione da Mononucleosi?

    La Mononucleosi infettiva (IM) è una malattia causata da un virus (EBV / Epstein-Barr Virus), un tempo definita come la “malattia del bacio”, perché a volte trasmessa attraverso la saliva tra ragazzi o giovani adulti.

  2. Quali sono i sintomi?

    I sintomi classici dell’IM sono forte mal di gola, malessere, astenia, senso di fatica, febbre, aumento di volume dei linfonodi “del collo” (e talvolta inguinali). Questi sintomi sono aspecifici e presenti anche in altre patologie; ecco quindi la necessità di eseguire dei test per stabilire la diagnosi di Mononucleosi. Questa sintomatologia è presente dalle forme più lievi (es. semplice raffreddamento) fino a quelle più severe (es. profondo affaticamento, ostruzione acuta delle vie aeree dovuta all’ingrossamento delle adenoidi tonsillari, epatite grave ma reversibile, aumento di volume e modificata “consistenza della milza”). I classici segni biologici sono aumento dei linfociti con forme atipiche e un innalzamento delle transaminasi (GOT-AST/GPT-ALT).

  3. A quale età si contrae la Mononucleosi?

    Chiunque, indipendentemente dall’età, può essere infettato dall’EBV. I tipici sintomi della malattia, in genere, si riscontrano più frequentemente tra i bambini, gli adolescenti e i giovani adulti. L’infezione primaria è spesso asintomatica nei bambini (sotto i 10 anni) e più rara nei soggetti sopra i 40 anni.

  4. Qual è la durata della contagiosità?

    Il virus, in alcuni casi, può essere escreto nella saliva per mesi dopo la scomparsa dei segni clinici. I pazienti infetti, quindi, possono essere contagiosi talvolta per un lungo periodo di tempo.

  5. Perché è importante un’accurata diagnosi?

    È importante stabilire una diagnosi di mononucleosi quando si è in presenza di sintomi aspecifici che si possono riscontrare anche in malattie infettive (ad esempio: citomegalovirus, rosolia, toxoplasmosi ed infezione primaria da HIV) ed anche quando il quadro clinico può suggerire una più grave patologia, come nel caso di patologie ematiche maligne o una infezione batterica severa. Confermare la diagnosi di Mononucleosi quindi aiuta anche ad escludere queste patologie più importanti. Sarà così possibile rassicurare il paziente – visto che l’IM ha un decorso solitamente benigno – e fornirgli consigli utili:

    • Giustificare uno stato di affaticamento che si può protrarre per qualche settimana o mesi;
    • Dare delle importanti raccomandazioni generali: molto riposo, alimentazione adeguata, evitare contatti, sport;
    • Evitare l’uso di antibiotici che sono inappropriati perché non hanno alcun effetto sul virus, ed in particolare le amminopenicilline che possono causare rush cutanei.
  6. Come si esegue la diagnosi di IM?

    È necessario eseguire alcuni test per la ricerca di anticorpi (“profilo sierologico per Mononucleosi”). Se i test sono negativi o indicano un’infezione da Mononucleosi del passato, va in genere effettuato uno screening per altre patologie infettive (CMV, rosolia, toxoplasmosi o possibile infezione primaria da HIV), talvolta, ripetuti i test a distanza di una settimana (comparsa “tardiva” degli anticorpi). È inoltre importante tener sempre presente l’età del paziente e il quadro clinico completo per stabilire la diagnosi.

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