Facciamo un po’ di chiarezza rispetta a quella comunemente conosciuta come la malattia del bacio. Rispondiamo così alle domande più comuni sulla mononucleosi
- Cos’è l’infezione da Mononucleosi?
La Mononucleosi infettiva (IM) è una malattia causata da un virus (EBV / Epstein-Barr Virus), un tempo definita come la “malattia del bacio”, perché a volte trasmessa attraverso la saliva tra ragazzi o giovani adulti.
- Quali sono i sintomi?
I sintomi classici dell’IM sono forte mal di gola, malessere, astenia, senso di fatica, febbre, aumento di volume dei linfonodi “del collo” (e talvolta inguinali). Questi sintomi sono aspecifici e presenti anche in altre patologie; ecco quindi la necessità di eseguire dei test per stabilire la diagnosi di Mononucleosi. Questa sintomatologia è presente dalle forme più lievi (es. semplice raffreddamento) fino a quelle più severe (es. profondo affaticamento, ostruzione acuta delle vie aeree dovuta all’ingrossamento delle adenoidi tonsillari, epatite grave ma reversibile, aumento di volume e modificata “consistenza della milza”). I classici segni biologici sono aumento dei linfociti con forme atipiche e un innalzamento delle transaminasi (GOT-AST/GPT-ALT).
- A quale età si contrae la Mononucleosi?
Chiunque, indipendentemente dall’età, può essere infettato dall’EBV. I tipici sintomi della malattia, in genere, si riscontrano più frequentemente tra i bambini, gli adolescenti e i giovani adulti. L’infezione primaria è spesso asintomatica nei bambini (sotto i 10 anni) e più rara nei soggetti sopra i 40 anni.
- Qual è la durata della contagiosità?
Il virus, in alcuni casi, può essere escreto nella saliva per mesi dopo la scomparsa dei segni clinici. I pazienti infetti, quindi, possono essere contagiosi talvolta per un lungo periodo di tempo.
- Perché è importante un’accurata diagnosi?
È importante stabilire una diagnosi di mononucleosi quando si è in presenza di sintomi aspecifici che si possono riscontrare anche in malattie infettive (ad esempio: citomegalovirus, rosolia, toxoplasmosi ed infezione primaria da HIV) ed anche quando il quadro clinico può suggerire una più grave patologia, come nel caso di patologie ematiche maligne o una infezione batterica severa. Confermare la diagnosi di Mononucleosi quindi aiuta anche ad escludere queste patologie più importanti. Sarà così possibile rassicurare il paziente – visto che l’IM ha un decorso solitamente benigno – e fornirgli consigli utili:
- Giustificare uno stato di affaticamento che si può protrarre per qualche settimana o mesi;
- Dare delle importanti raccomandazioni generali: molto riposo, alimentazione adeguata, evitare contatti, sport;
- Evitare l’uso di antibiotici che sono inappropriati perché non hanno alcun effetto sul virus, ed in particolare le amminopenicilline che possono causare rush cutanei.
- Come si esegue la diagnosi di IM?
È necessario eseguire alcuni test per la ricerca di anticorpi (“profilo sierologico per Mononucleosi”). Se i test sono negativi o indicano un’infezione da Mononucleosi del passato, va in genere effettuato uno screening per altre patologie infettive (CMV, rosolia, toxoplasmosi o possibile infezione primaria da HIV), talvolta, ripetuti i test a distanza di una settimana (comparsa “tardiva” degli anticorpi). È inoltre importante tener sempre presente l’età del paziente e il quadro clinico completo per stabilire la diagnosi.