Pavimento pelvico

Prevenzione donna: pavimento pelvico, perché è importante allenarlo e tenerlo forte

Marzo è il Mese della Donna e Gruppo Salvati ha scelto di dedicare un approfondimento ai temi legati al mondo femminile, tra questi rientra lo studio dei disturbi correlati al pavimento pelvico.

Per molte donne può sembrare troppo imbarazzante parlarne, anche di fronte al proprio medico. Ma non dovrebbe essere così: i disturbi del pavimento pelvico sono molto più frequenti e comuni di quanto possiamo immaginare, e le conseguenze potenzialmente gravi. La buona notizia è che i trattamenti per questo tipo di disturbi sono sempre più numerosi e accurati: dagli esercizi fisici, ai cambiamenti nella dieta, a farmaci e dispositivi medici o interventi chirurgici. Alcuni dei più recenti arrivano dai ricercatori del Pelvic Floor Disorders Network, un’alleanza per la ricerca nel campo della riabilitazione del pavimento pelvico finanziata dal National Institute of Health americano, che in un articolo pubblicato sul suo sito internet ricorda oggi l’importanza di affrontare il problema con serenità, e le molte terapie disponibili.

I trattamenti per i disturbi del pavimento pelvico

Le terapie più innovative per la risoluzione dei disturbi del pavimento pelvico per ora arrivano dagli Usa. Secondo uno studio recente, le donne con incontinenza urinaria possono essere trattate con successo con iniezioni a base di tossina botulinica, o botox. Mentre un altro trattamento che potrebbe aiutare il controllo della vescica si basa su un impianto chirurgico che stimola elettricamente i nervi muscolari pelvici, per aiutare la vescica a rilassarsi di più. Si tratta di terapie innovative, che devono ancora essere validate in via definitiva, e che probabilmente in Italia non vedremo arrivare ancora per qualche anno. Anche da noi comunque le opzioni di trattamento non mancano: si consigliano cambiamenti nella dieta, terapia fisica, farmaci, tecniche di radiofrequenza o interventi chirurgici. Tutte opzioni che devono essere vagliate dal medico, caso per caso.

“Per esempio, per i cambiamenti nell’alimentazione intendiamo un bilancio migliore dei liquidi e della funzione intestinale: seguire, quindi, una dieta che abbia un adeguato contenuto di fibre (per evitare problemi di stitichezza) e che non sia irritante per la vescica”, precisa l’esperta. Spesso, la terapia fisica è il primo trattamento raccomandato perché quasi tutte le condizioni del pavimento pelvico ne traggono beneficio. “In Italia l’esperienza maggiore che abbiamo e che offre ottimi risultati è con le tecniche di radiofrequenza, per curare la lassità vaginale, legata all’alterazione della muscolatura e dei legamenti del pavimento pelvico”. La radio frequenza si basa su un principio molto semplice e molto sicuro per le donne, ovvero “sul riscaldamento controllato (intorno ai 40 gradi) del tessuto, in grado di riattivare il microcircolo epiteliale e, quindi, rigenerare e rafforzare i tessuti, contrastando la lassità vaginale”.

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Gruppo Salvati

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