Prosegue il filone di articoli che Gruppo Salvati dedica al tema della psoriasi. Una patologia della pelle sempre più diffusa che trova la sua nascita in un insieme di concause genetiche ed emotive.
Negli articoli precedenti eravamo entrati nello specifico di alcune tipologie illustrando le immagini più eloquenti per permettere a tutti i letto di identificare la loro tipologia specifica. Ripartiamo oggi con la psoriasi eritroderma.
Psoriasi eritrodermica
E’ la forma più grave, ma fortunatamente è rara. Di solito è una generalizzazione di una psoriasi preesistente e scatenata da diversi fattori, quali una dermatite atopica associata o a terapie mal condotte o ancora reazioni tossi-allergiche e traumi psichici rilevanti.
Psoriasi invertita
Si tratta di una forma che ha una localizzazione speculare rispetto alla classica: predilige le pieghe dell’inguine e delle ascelle, la zona dell’ombelico e della zona sotto-mammaria. Le chiazze sono molto arrossate e la pelle è liscia; la desquamazione è molto ridotta, se non completamente assente.
Psoriasi del cuoio capelluto
Il cuoio capelluto è frequentemente coinvolto nelle persone colpite da psoriasi volgare; raramente può rappresentare l’unica sede. Si presenta come una corona eritematosa a margini netti, coperta da squame bianco-argentee secche, localizzata all’attaccatura dei capelli, che interessa anche la cute della fronte e della zona auricolare.
Quali terapie per la psoriasi?
Le armi che abbiamo a disposizione per trattare la psoriasi sono molte. Quando trattiamo i pazienti con psoriasi dobbiamo prendere in considerazione più fattori:
- Percezione del paziente della malattia
- Pattern, localizzazione, estensione e gravità della malattia
- Precedenti trattamenti
- Problemi medici coesistenti
- Altre terapie farmacologiche